Trekking in India.

Anche l’India, così come il Nepal, è sicuramente una meta ambita per il trekking e l’alpinismo in tutte le sue sfumature: è opportuno ricordare che queste attività devono essere affrontate con la giusta preparazione e l’attrezzatura più idonea. Vi invitiamo, quindi, a leggere attentamente le informazioni ed i consigli che diamo sulla “Vita da trekking”.

La Valle di Markha.

Trekking ideale per chi vuole conoscere a fondo la valle dell’Indo: si snoda tra verdi vallate incontaminate, foreste lussureggianti e monasteri buddisti, fino a che non si sale di quota. Allora il paesaggio cambia e diventa arido e roccioso, soprattutto quando bisogna affrontare l’attraversamento di passi oltre i 5000 mt come il valico del Kongmaru La a 5500 mt (siamo pur sempre sull’Himalaya!).

Ascensione allo Stok Kangri.

La salita allo Stok Kangri (6153 mt) è una vera e propria ascensione alpinistica, un trekking peak nell’affascinante regione del Ladakh, conosciuta anche come Piccolo Tibet. Si comincia con un comodo sentiero, ma poi la pendenza aumenta lenta ed inesorabile, tra paesaggi lunari di rocce, montagne brulle e cieli turchesi. Ma arrivati sulla cima, tutta la fatica fatta è ripagata dallo splendido panorama sul gruppo del Saser (nella grande catena del Karakorum alla quale appartiene anche il K2), la valle dell’Indo, lo Zanskar ed i massicci cinesi e pakistani.

Le sorgenti del Gange.

Il trekking conduce alla scoperta delle origini del fiume sacro per eccellenza, nella regione indiana al confine con il Tibet dove si trovano le maggiori cime montuose dell’India, come il Nanda Devi, il Kedarnath e lo Shivling. Una valle dove la natura è più che mai selvaggia ed incontaminata e dove si possono incontrare gli uomini santi dell’induismo: gli enigmatici Sadhu che vivono in povere case di legno o in caverne scavate nella roccia a ridosso dei ghiacciai del Satopanth, del Kedarnath e del Kedar Dome.

Nubra Valley.

La Valle di Nubra si trova a circa 150 km a nord di Leh, la città capitale del Ladakh situata a 3.500 metri di altezza, ricca di monasteri e testimonianze storiche. La valle deve la sua bellezza alle verdi oasi che si incastonano come gioielli preziosi in un deserto immenso, alle catene del Karakorum e dell’Himalaya che la circondano e le fanno da sfondo ed agli antichissimi monasteri che si incontrano lungo la strada.

Nuova Delhi: la capitale.

Nuova Delhi è la capitale dell’India ed il terzo agglomerato urbano più grande del paese. È una città dalle mille sfaccettature: l’ordine e l’ampio respiro dei suoi giardini lussureggianti, dei suoi viali alberati e dei suoi bellissimi parchi si alterna al caos infernale dei peggiori ingorghi stradali del mondo.

A Nuova Delhi si incontra una varietà di persone impressionante: Sikh con il turbante, donne del Rajastan dai bellissimi abiti colorati, eleganti donne d’affari del Gujarat, compiti negozianti musulmani lungo la Chandni Chowk nella città vecchia, Tibetani e Ladakhi con i loro chiassosi banchetti lungo Janpath ed artigiani Kashmiri nelle variopinte botteghe di Piazza Connaught. Tutti partecipano all’anima cosmopolita di questa stupenda città.

La storia ha lasciato segni profondi a Nuova Delhi, testimoniati dai numerosi monumenti: primo fra tutti il Qutb Minar, il più alto minareto in mattoni del mondo edificato da Qutb-ud-din della dinastia mamelucca. Il minareto è stato dichiarato Patrimonio Storico dell’Umanità, insieme alla tomba-giardino dell’imperatore moghul Humayun.

Nella Vecchia Delhi, le attrazioni principali sono le moschee, i forti ed altri monumenti che ricordano la storia islamica dell’India, come il maestoso forte rosso Lal Qil’ah e lo storico Chandni Chowk che sorge accanto alle più moderne strutture del Raj Ghat (il mausoleo del mahatma Ghandi) e del Shanti Vana (parco monumentale realizzato in onore dell’ex primo ministro Jawaharlal Nehru).

Altre mete da visitare sono il Rashtrapati Bhawan (un tempo residenza imperiale dei Viceré britannici), l’India Gate (il monumento commemorativo eretto in onore dei soldati indiani caduti nel corso della guerra afgana), il Tempio Laxminarayan (costruito dai Birla, una delle famiglie industriali più eminenti dell’India), il Purana Quila (edificato dall’imperatore moghul Humayun), il Tughlaqabad (il più colossale e stupefacente forte di Delhi) ed il Tempio a forma di loto dei Baha’i.

Nuova Delhi offre anche molte gallerie d’arte come la National Gallery of Modern Art, il Sahitya Kala Parishad ed il Center for Contemporary Art e vanta numerosi centri di cultura indiana quali il Triveni Kala Sangam e l’India International Center.

Il Taj Mahal.

Il Taj Mahal si trova ad Agra, città che dista circa 200 km da Nuova Delhi e da lì raggiungibile in 2 ore con la rete ferroviaria (per evitare le affollate carrozze di seconda classe, consigliamo l’acquisto di biglietti di prima classe con posti prenotati). Il Taj Mahal è il mausoleo costruito dall’imperatore moghul Shah Jahan dopo la morte della moglie: i lavori di costruzione sono durati 22 anni, hanno visto l’avvicendarsi di 20.000 lavoratori provenienti da tutto il mondo e l’impiego di più di 1.000 elefanti per il trasporto delle materie prime.

Il complesso del Taj Mahal si compone di 5 elementi principali: il darwaza (portone), il bageecha (giardino), il masjid (moschea), il mihman khana (casa degli ospiti) ed il mausoleo vero e proprio di Taj Mahal. La bellezza del monumento, annoverato tra le sette meraviglie del mondo, è dovuta alla sua simmetria ed alle sue proporzioni perfette. I numerosi rilievi, le incisioni e le pietre preziose e semi-preziose (ben 28 tipi diversi incastonati nel marmo bianco) che lo ornano, si presentano in forme e colori differenti a seconda dell’incidenza della luce del sole e della luna: per questo motivo il Taj Mahal muta il suo aspetto ad ogni ora del giorno.

Grazie al vicerè inglese dell’India Lord Curzon, il Taj Mahal venne completamente restaurato nel XIX secolo e salvato dallo stato di abbandono. Dal 1983, fa parte del patrimonio dell’umanità dell’UNESCO.

La fortezza di Agra.

Sulle rive dello Yamuna, sorge il magnifico forte di Akbar – il Forte Rosso di Agra – protetto da una doppia cinta muraria. Ci vollero ben 95 anni e 4 generazioni di re per portare a compimento la sua costruzione con l’arenaria scarlatta, materiale caratteristico con cui furono edificati molti grandi edifici moghul (da qui il nome “Forte Rosso”).

Ha pianta semicircolare e monumentali porte che si aprono nelle possenti mura, intervallate da enormi bastioni circolari, alte 23 metri. Non tutto il forte è aperto al pubblico, ma la zona visitabile include tutti i principali edifici, magnifici giardini e una romantica vista del Taj Mahal in lontananza.

Il forte è oggi patrimonio mondiale dell’umanità dell’UNESCO.

La fauna indiana.

L’India ospita alcune delle specie faunistiche più esotiche ed a rischio di estinzione del pianeta. Solo qui si trovano la tigre reale del Bengala, il grande rinoceronte indiano ed il leone asiatico. Tutto il subcontinente è estremamente ricco di fauna selvatica conservata in 89 parchi nazionali e in oltre 515 oasi naturalistiche: il lupo indiano, la volpe del Bengala, l’elefante asiatico, il leopardo indiano e quello delle nevi, diverse specie di cervi ed antilopi, orsi e bufali, coccodrilli, cammelli, cani selvatici e sciacalli, iene striate, scimmie e macachi, manguste, serpenti velenosi come il cobra reale e pitoni. Insomma un vero paradiso per gli amanti degli animali.

La cucina indiana.

Riso e pane rappresentano le pietanze fondamentali della cucina autoctona, ma l’arte culinaria indiana non si limita certo a questo. Ogni religione ha la sua cucina e le sue regole da rispettare… quindi centinaia di culture e credenze determinano altrettante pietanze. Un soggiorno anche lungo in questo paese non sarà sufficiente per provare tutte le specialità gastronomiche.

Elementi comuni a tutte le tradizioni culinarie sono il curry e le spezie. Ogni piatto ha sapori molto decisi e non è raro un bel mal di pancia dopo un’abbuffata! Per questo motivo, consigliamo una buona scorta di Bimixin così da poter godere del viaggio anche concedendosi ottime ed abbondanti pietanze indiane.

Generalmente, nella cucina indiana è possibile scegliere tra alternative vegetariane e non. Fra le pietanze a base di carne, ottimo è il pollo tandoori (piccoli pezzi di carne macerati nello yogurt con spezie e peperoncino, cotti in in un particolare forno interrato chiamato tandur). Per i vegetariani, celebri sono le zuppe o chutney, prelibatezze calde al tamarindo, alla noce di cocco, alla cipolla, al coriandolo e così via… Molto apprezzata è la frutta in tutte le sue forme e colori.

In campo con voi ci sarà sempre un cuoco dello staff a cui potrete comunicare come e cosa preferite mangiare: per quanto nelle sue possibilità, farà di tutto per accontentarvi.