Prima di tutto, la natura.

Viaggiare in Indonesia significa trovarsi in ogni attimo a tu per tu con la natura, sia che ci si immerga nelle acque cristalline che lambiscono le circa 17.000 isole di questo stato-arcipelago per accarezzare mante e tartarughe marine mentre si ammira la barriera corallina, sia che ci si addentri nella foresta per avvistare oranghi, coloratissimi pappagalli, tigri maestose o imponenti rinoceronti.

La flora delle foreste è un tripudio lussureggiante dalle mille sfumature di verde, interrotte qua e là da macchie variopinte di orchidee multiformi e preistoriche piante carnivore.

L’estensione geografica, il clima tropicale, il fatto di essere un arcipelago e la variegata orografia fanno sì che l’Indonesia vanti il secondo più alto livello di biodiversità del pianeta: per cui non è raro imbattersi anche in elefanti, leopardi, uccelli e primati di ogni tipo, nonché specie autoctone come gli inquietanti varani che vivono solo sull’isola di Komodo (detti, appunto, i “draghi di Komodo“).

Gli ecosistemi sono tra i più disparati: spiagge bianchissime e dune desertiche si alternano ad estuari di fiumi maestosi, foreste di mangrovie a praterie, barriere coralline a fangose distese costiere… e poi i vulcani (di cui un centinaio ancora attivi) disposti su una linea a forma di mezzaluna che si dipana lungo il margine esterno del paese attraverso Sumatra e Giava fino a Flores, per poi piegare a nord attraverso il mare di Banda fino a congiungersi con quelli della parte settentrionale di Celebes.

Le città.

Sull’isola di Giava sorge Jakarta, la capitale dell’Indonesia: con oltre 10 milioni di abitanti è la città più popolosa dell’intero paese. Da non perdere piazza Merdeka nella città vecchia (Kota Tua) con i suoi edifici coloniali olandesi, Glodok (la “Chinatown” di Jakarta) e l’antico porto di Sunda Kelapa dove sono ormeggiati gli “schooner” (velieri bialbero in legno tipici della tradizione marinara giavanese).

Sempre sull’isola di Giava, Yogyakarta è il centro della cultura e dell’arte famosa per gli spettacoli di danza tradizionale giavanese, i concerti di musica gamelan, la poesia ed il caratteristico teatro dei burattini. La città vanta un complesso di edifici reali riccamente ornati (“kraton”) risalenti al XVIII secolo, tra cui il palazzo del sultano ancora abitato.

Il contesto paesaggistico in cui è incastonata Manado, sull’isola di Celebes, è meraviglioso: la città, infatti, sorge su una baia stretta tra verdi montagne ed è lambita da acque cristalline di un azzurro intensissimo. Attorno, un territorio ideale per le escursioni perché ricco di foreste lussureggianti, cascate e villaggi dove è possibile entrare a contatto con la cultura locale; a circa un’ora circa di navigazione, il Parco marino di Bunaken offre una delle più alte concentrazione di biodiversità marina di tutta l’Indonesia.

Anche Bandung (isola di Giava) è una città molto verde, caratterizzata da un clima tropicale relativamente fresco e panorami mozzafiato che contemplano piantagioni di tè, vulcani ed il Kawah Putih, un lago turchese ricco di zolfo. La città è famosa per le architetture coloniali in stile Art déco ed il suo vivace polo universitario, nonché per i numerosi negozi di moda che ne fanno meta ideale per lo shopping.

Le isole.

Sono oltre 17.000 le isole dell’Indonesia, una più bella dell’altra… dire qualcosa su ciascuna è praticamente impossibile, ma di tutte si può dire che sono splendide.

Bali, detta l’Isola degli Dei, è forse la più famosa per le sue meravigliose spiagge, il mare trasparente, la barriera corallina, una temperatura media che non scende mai sotto i 30° C che la rendono luogo perfetto per la vacanza ideale. Ma il fascino di Bali non si esaurisce sulle sue coste: l’isola offre paesaggi incantevoli con i suoi laghi dai colori accesi incastonati tra le montagne, i vulcani, le tipiche risaie, la vegetazione lussureggiante che nasconde villaggi antichi ed edifici religiosi come il suggestivo tempio di Uluwatu che sorge in cima ad una scogliera.

La grande isola di Sumatra – patria della maestosa quanto sempre più rara tigre di Sumatra – è conosciuta per il suo aspro territorio tropicale, la natura selvaggia ed i numerosi vulcani, taluni attivi – come quelli di Mount Sibayak dove si trovano sorgenti di acqua calda e quello di Monte Sinabung – altri inondati dalle acque che formano nei loro crateri laghi enormi come il Maninjau. L’isola è caratterizzata da una flora rigogliosa e variegata che alterna la giungla più fitta ad una vegetazione di carattere tipicamente tropicale (per lo più banani, palme e bambù) che si confonde con abeti e pini tipici delle zone di montagna.

Oltre alle sue città (Jakarta e Yogyakarta) di cui si è già parlato, l’isola di Giava vanta molti punti d’interesse (sia culturali che paesaggistici) che vale davvero la pena visitare. Citiamo alcuni dei più suggestivi:

  • il tempio buddista di Borobudur, patrimonio mondiale Unesco, ricoperto da quasi 3.000 bassorilievi;
  • il complesso templare induhista e buddista di Prambanan con le sue splendide decorazioni in rilievo. Il paesaggio circostante ed il vulcano Meraci in lontananza rendono l’atmosfera incredibilmente magica, soprattutto al tramonto ed all’alba;
  • i paesaggi mozzafiato intorno al vulcano Bromo (2.329 m.s.l.m.) con imperdibile scalata fino alla cima del cratere tra le nuvole che lo avvolgono;
    i laghi multicolori di Dieng Plateau;
  • il vulcano Ljen con i minatori indonesiani che ne scalano le pendici con pesanti ceste piene di zolfo.

Giava, Sumatra e Bali sono le isole più famose e frequentate dell’Indonesia insieme al Borneo, conosciuto per le spiagge e l’antica foresta tropicale ricca di specie animali, tra cui orangotanghi e leopardi nebulosi. Ma, come detto, le isole indonesiane sono tantissime:

  • Lombok, una delle principali zone turistiche del paese per via delle sue spiagge incontaminate e dei vulcani (primo fra tutti il Gunung Rinjani – 3.726 m.s.l.m.) ideali per escursioni spettacolari e scalate più impegnative;
  • l’arcipelago di Raja Ampat, formato da circa 1.500 isole, vero paradiso per gli amanti delle immersioni e dello snorkeling grazie ai fondali mozzafiato tra cui si aggirano mante, squali, dugonghi e cavallucci marini;
  • le Gili, arcipelago di tre isole che sorge nel mare caraibico, dove gli unici mezzi di locomozione sono carretti trainati dai cavalli;
  • l’isola di Komodo, patria dell’omonimo “drago”, la più grande lucertola del mondo con i suoi 3 metri di lunghezza e oltre 50 kg di peso).

La cucina indonesiana.

La cucina indonesiana è estremamente varia vista la vastità del territorio e le molteplici differenze etniche, ma per lo più caratterizzata da piatti speziati e piccanti.

Il piatto tradizionale è il Nasi Goreng, semplice riso bianco bollito che viene ripassato in padella con verdure, carne di manzo o di pollo, gamberetti o granchio e uova.

Molto diffuso l’uso del curry, di cui l’Indonesia è forte produttore: specialità rinomata è proprio il granchio al curry. Altro piatto tipico è il Satay, spiedini speziati di carne di pollo, maiale o agnello cotti alla griglia ed accompagnati da una deliziosa salsa di arachidi.

La cucina giavanese propone lo Ayam Goreng, piatto a base di pollo che prima viene fatto bollire con spezie e crema di cocco e poi fritto ed il Gudeg, una combinazione di tofu e di giaca serviti con pelle di bufalo bollita in salsa di peperoncino, pezzi di pollo, uova e sugo di carne. Tipici sono anche i piatti a base di pesce, gamberi e calamari (cotti a vapore, alla griglia o fritti), il Babi Guling (maialino da latte arrosto), la capra giavanese ed i taglierini cinesi (Satè).

La cucina balinese, invece, è caratterizzata da aromi più tipicamente cinesi, indiani ed orientali come zenzero, peperoncino, cocco, arachidi, aglio, zafferano, basilico e lime. Il pesce spesso è cucinato intero sulla brace, avvolto in foglie di banano.

La caratteristica cottura (alla griglia o al vapore) di pietanze a base di carne o pesce avvolte in foglie di banano e comunque tipica dell’intero paese.