Così come per ogni altro viaggio in terra straniera, è bene approcciare l’avventura in Nepal conoscendo alcune utili informazioni circa la realtà locale.

Quando andare in Nepal: il periodo migliore.

Il periodo migliore per visitare il Nepal coincide con i mesi di ottobre e novembre (l’inizio della stagione secca): il tempo è gradevole, l’aria tersa, la visibilità ottima e la natura resa lussureggiante dal passaggio del monsone. I mesi da febbraio ad aprile, la coda della stagione secca, costituiscono un altro buon periodo: la visibilità non è più così buona per via della polvere, ma il clima è caldo e molti degli splendidi fiori selvatici del Nepal sono in fioritura. Dicembre e gennaio vedono ancora il prevalere del sereno e della buona visibilità, ma può fare freddo, soprattutto la sera negli alberghi più economici (dove non c’è il riscaldamento).

I restanti mesi dell’anno non sono indicati per il viaggio: maggio e l’inizio di giugno sono generalmente troppo caldi e polverosi, mentre nella stagione dei monsoni, tra metà giugno e settembre, le nuvole avvolgono le montagne e le piogge riempiono di fango strade e sentieri.

Situazione politica attuale.

Il Nepal è una repubblica federale democratica dove non si riscontrano particolari criticità in tema di sicurezza. In ogni caso, prima di mettersi in viaggio, è bene visitare il sito del Ministero degli Esteri www.viaggiaresicuri.it al fine di avere sempre informazioni aggiornate.

Visti, permessi ed aspetti legali.

Permessi di trekking.

I permessi di trekking sono per lo più a carico di Guide Star Mountain, almeno per quanto riguarda l’accesso ai parchi: per l’ascensione alle cime, invece, se i permessi sono o meno a carico dell’organizzazione è specificato nel relativo programma di viaggio.

Visto Turistico.

I visti di ingresso in Nepal vengono rilasciati all’aeroporto internazionale di Kathmandu. Occorre essere muniti di passaporto con validità residua di almeno sei mesi (e comunque superiore al periodo di permanenza nel Paese) e due fototessere. I costi del visto variano in rapporto alla durata di permanenza nel paese. Per ulteriori informazioni, è possibile contattare il Dipartimento Immigrazione del Nepal con sede a Kathmandu (www.nepalimmigration.gov.np).

Denaro.

Moneta locale.

La moneta locale è la rupia nepalese (1 € = ca. 127,77 rupie nepalesi al 03/12/2018). Nelle città sono reperibili molti cambia-valute che ben accettano l’Euro.

Valute accettate.

Non è necessario essere in possesso di Dollari USA: gli Euro sono accettati sia nelle città che nella maggior parte dei grandi villaggi nelle vallate.

Budget per il viaggio.

Sono sufficienti € 200/250 per far fronte alle spese per i servizi non compresi nei pacchetti.

Carte di Credito e Traveller Cheques.

Le Carte di Credito sono accettate: più rari sono gli esercizi che accettano Traveller Cheques.

Lingua.

Le lingue correntemente parlate sono il nepalese e l’inglese.

Chiamate telefoniche.

Per le chiamate dal Nepal verso l’Italia il prefisso è +39. Per le chiamate dall’Italia verso il Nepal il prefisso è +977.

Fuso orario.

Katmandu è 4 ore e 45 minuti avanti rispetto a Roma (+3,45 h quando in Italia è in vigore l’ora legale che in Nepal non esiste).

Elettricità.

Le prese e la tensione (220 volts) sono identiche a quelle italiane: quindi si possono usare le proprie apparecchiature elettriche senza particolari adattatori. Nei trek in lodge (ad es.: Annapurna Circuit e Santuario e Valle dell’ Everest) è possibile ricaricare le batterie di foto e videocamere con il proprio caricabatteria pagando una modesta cifra (variabile da lodge a lodge). Raccomandiamo comunque di non esagerare con la fruizione di questo servizio perché in molti luoghi del Nepal l’elettricità è un bene raro e prezioso, utile agli abitanti prima che ai turisti.

Aspetti sanitari e consigli medici.

Il brusco cambiamento di clima ed alimentazione può facilmente generare qualche disturbo intestinale, in genere passeggero e poco preoccupante. Generalmente non si presentano problemi particolari grazie anche all’alimentazione locale molto sana e leggera. Bisogna evitare di ingerire acqua che non provenga da bottiglie sigillate o verdure, frutta o altro, lavati con acqua dove si trovano batteri che il nostro organismo mal tollera. I nostri cuochi sono molto attenti all’igiene ed il menù è vario e di ottima qualità se rapportato al luogo dove viene preparato.

Grande attenzione va prestata al mal di montagna: inoffensivo se tempestivamente individuato, può arrivare ad esiti fatali se preso sottogamba. I primi sintomi sono cefalea, inappetenza, nausea, svogliatezza e spossatezza. Sopra i 3000/3500 mt, qualunque cefalea deve essere interpretata come un segnale di mal di montagna e, anche se vi sono altre possibili origini, nel dubbio è meglio eccedere in prudenza. 

Un’adeguata acclimatazione – in altre parole, un graduale salire di quota, dormendo sempre più in basso rispetto a dove si è saliti durante il giorno – è la prima regola da seguire. I programmi sono studiati anche tenendo conto di questa esigenza. L’uso del Diamox, farmaco diuretico antiedemico ampiamente collaudato in queste situazioni, abbinato ad un uso estremamente parsimonioso delle proprie energie nel primo periodo facilitano enormemente l’acclimatazione. Ricordate comunque che alcune patologie possono rendere assolutamente controindicata l’esposizione all’alta quota: quindi, consultate il vostro medico prima di partire.

Non sono richieste vaccinazioni particolari né profilassi antimalarica: utile comunque verificare l’ultimo richiamo dell’antitetanica e fare il vaccino antitifico (Neotif per via orale). Consigliamo i viaggiatori di dotarsi di una farmacia personale contenente almeno un diuretico per prevenire il mal di montagna, un disinfettante intestinale, un ricostituente della flora batterica intestinale, Aspirina, antidolorifici, antibiotici a largo spettro, antinfiammatori, una pomata antiscottature, integratori salini e vitamine, acqua ossigenata, cerotti di varie misure e antivesciche, eventuali farmaci di uso personale.

Mance.

È consuetudine lasciare una mancia al personale nepalese, al termine del trekking o di ogni altra occasione che ha coinvolto accompagnatori locali. Un complesso calcolo che tiene conto delle gerarchie, delle loro paghe e delle disponibilità di moneta vi terrà impegnati nelle ultime serate delle vostre vacanze: occorre calcolare circa 25/30 US$ a partecipante da destinare a questo scopo.

Cosa senz’altro gradita al personale nepalese sarà ricevere qualche regalo vero e proprio: quindi, se possibile, portate con voi (anche per vostra scorta durante il viaggio) occhiali da sole, pullover, pile, guanti, berretti e capi tecnici per la montagna, perché saranno ben accetti … tanto più che, per i nepalesi, si tratta di generi costosi e di difficile reperibilità.

Anche se le valli himalayane sono popolate da genti con grande senso della dignità, è bene non distribuire caramelle e dolciumi ai bambini per non incentivare l’accattonaggio. Evitate assolutamente regali e mance individuali ai singoli portatori.

Come muoversi in Nepal.

I modi migliori per visitare Katmandu e la sua valle sono i piedi o la bicicletta. Gli autobus cittadini sono molto economici, ma affollati all’inverosimile: mettete pure in conto di non riuscire a scendere alla fermata giusta perché guardare fuori dal finestrino per capire a che punto siete del tragitto è impossibile! A Bhaktapur c’è anche la possibilità di prendere uno sgangherato filobus che conduce nei pressi dello stadio nazionale.

Le tariffe dei taxi sono ragionevoli, ma probabilmente dovrete contrattare il prezzo in anticipo perché i tassisti sono restii ad azionare il tassametro. Sono molti i privati che si offriranno di farvi da taxi, ma, naturalmente, le loro auto non avranno il tassametro.

I risciò a motore costano circa la metà di un taxi e, anche in questo caso, dovrete pattuire un prezzo. I risciò a pedali sono invece più costosi dei taxi.

Bagaglio per il viaggio in aereo.

Generalmente, per il bagaglio da caricare sull’aereo, valgono le seguenti prescrizioni (a prescindere dalla destinazione), ma possono verificarsi variazioni a seconda della compagnia aerea. Qualora ci siano indicazioni particolari da seguire, sarà nostra cura specificarle in ogni programma di viaggio (che vi preghiamo di leggere sempre con attenzione).

In linea di massima, la valigia da stiva non deve superare i 20 kg di peso ed il bagaglio a mano (se possibile, usate lo zaino) non deve superare i 5 kg di peso. Il peso in eccedenza dei bagagli si paga (profumatamente) in aeroporto .

Ricordate di mettere su ogni bagaglio il vostro nome, l’indirizzo ed il numero di telefono e pesare con cura i bagagli prima di partire.