A causa della posizione geografica e di una storia passata e recente assai movimentata, il Pakistan è oggi un territorio agitato da molte contraddizioni interne. A maggior ragione, prima di partire per questo paese, è bene conoscere tutte le informazioni necessarie per affrontare il viaggio in totale sicurezza.
Quando andare in Pakistan: il periodo migliore.
Il periodo ideale per viaggiare in Pakistan varia a seconda della regione che si intende visitare.
Per la parte meridionale – compresi Sind, Baluchistan, Punjab ed il sud della North-West Frontier Province (NWFP – provincia della frontiera del nord-ovest) – sono più indicati i mesi freschi compresi tra novembre ed aprile, poiché in primavera inoltrata ed in estate il caldo è veramente soffocante.
Nelle regioni settentrionali – Punjab (Islamabad e Lahore), Peshawar, Azad Jammu, Kashmir ed il nord della NWFP – si viaggia più agevolmente da maggio ad ottobre, prima che la neve ricopra tutto; in questo periodo il clima può essere un po’ instabile, ma le zone di montagna solitamente sono ancora accessibili.
È bene evitare il Pakistan durante il Ramadan (cioè nel mese del digiuno) che in genere cade tra dicembre e febbraio. In questo periodo, i fedeli osservanti non possono mangiare fino a sera e, quindi, non sono nel pieno delle loro forze: ogni attività è ridotta al minimo e, spesso, dall’alba al tramonto il cibo non è reperibile.
Situazione politica attuale.
Il Pakistan è una repubblica islamica presidenziale: recentemente, la regione del Kashmir contesa con l’India ha visto un nuovo acuirsi degli scontri tra i due stati per il controllo del territorio.
Nonostante la restante parte del paese sia attualmente piuttosto stabile, esiste comunque un sensibile rischio terrorismo: prima di mettersi in viaggio, quindi, è opportuno visitare il sito del Ministero degli Esteri www.viaggiaresicuri.it al fine di avere sempre informazioni aggiornate.
Visti, permessi ed aspetti legali.
Permessi di trekking.
I permessi per accedere ai parchi sono generalmente a carico di Guide Star Mountain. Per l’ascensione alle cime, invece, dipende da viaggio a viaggio così come riportato nel relativo programma (che vi consigliamo di leggere con attenzione).
Visto turistico.
Per entrare nel paese ai cittadini italiani è richiesto il visto d’ingresso. Per ottenere il visto turistico occorre rivolgersi al Consolato del Pakistan a Roma, qualora si risieda a sud di Firenze, a Milano, qualora si risieda a nord di Firenze.
È richiesta la compilazione di apposito modulo e la presentazione di passaporto con validità residua di almeno sei mesi, due fotografie formato tessera ed altra documentazione (prenotazione alberghiera, prenotazione volo, estratto conto bancario personale, copia carta di identità).
Ricordiamo che i tempi di ottenimento del visto possono essere particolarmente lunghi, specie in assenza di invito da parte di corrispondenti locali.
Formalità valutarie e doganali.
Sebbene non vi siano restrizioni all’importazione di valuta straniera, l’ammontare della somma deve essere dichiarato al momento dell’ingresso nel paese. La moneta locale (la rupia pakistana), invece, non si può esportare. Le disposizioni doganali vigenti vietano l’esportazione di antichità (tutti gli oggetti d’arte e tappeti).
Comportamenti particolari.
Le bevande alcoliche, proibite ai cittadini pakistani di religione musulmana, possono essere acquistate dagli stranieri solo in spacci designati, previo ottenimento di licenza. Nel periodo del Ramadan occorre astenersi dal mangiare, bere e fumare in luoghi aperti ed in pubblico dall’alba al tramonto. Bisogna evitare anche comportamenti che urtano la sensibilità delle popolazioni locali come il vilipendio della religione, dei testi sacri e delle figure religiose (comunque punito dalla legge anche con la pena di morte).
Normativa locale relativa all’uso e/o allo spaccio di droga.
Consumo e traffico di sostanze stupefacenti sono severamente vietati dalle autorità locali: è addirittura prevista la pena di morte (almeno in teoria) per il possesso di narcotici per quantità superiori ad un chilo.
Normativa locale relativa agli abusi sessuali ed alle violenze contro i minori.
Adulterio, abusi sessuali e violenze contro i minori sono reati puniti severamente dalla normativa pakistana, persino con la pena di morte. Ricordiamo che i cittadini italiani che commettono all’estero reati contro i minori (abusi sessuali, sfruttamento, prostituzione) vengono perseguiti al loro rientro in Italia sulla base delle leggi in vigore nel nostro paese.
Denaro.
Moneta locale.
La moneta locale è la rupia pakistana (1 € = ca. 157,71 rupie pakistane al 03/12/2018). A volte le banconote logore non sono accettate. Nei centri più piccoli, i tagli da 1000 o da 500 rupie creano disagio e difficoltà nel dare il resto: è bene quindi avere con sé banconote di minor valore.
Cambio valuta.
In tutto il paese si possono cambiare facilmente sia i contanti che i traveller cheques, questi ultimi però previo pagamento di una commissione piuttosto alta.
Carte di Credito.
Eccetto che negli alberghi di gran lusso, le carte di credito non sono facilmente accettate, ma potete usarle per ottenere anticipo di denaro contante nelle banche occidentali; la Visa è di norma più accettata della MasterCard. L’uso delle carte di credito al di fuori dei grandi hotel è comunque sconsigliato dato il consistente rischio di contraffazione.
Lingua.
L’urdu è la lingua nazionale del Pakistan, mentre l’inglese è la lingua ufficiale, usato negli atti governativi e negli affari, oltre che dall’elite urbana. Anche le università pubbliche usano l’inglese come lingua per l’istruzione. L’urdu è invece la lingua franca della popolazione. Oltre a queste due lingue, quasi tutti i pakistani ne parlano una terza appartenente ad un gruppo di lingue indoeuropee tra le quali la più comune è il punjabi, seguito dal sindhi, dal pashto e dal balochi.
Chiamate telefoniche.
Per le chiamate dal Pakistan verso l’Italia il prefisso è +39. Per le chiamate dall’Italia verso il Pakistan il prefisso è +92.
Fuso orario.
Il fuso orario del Pakistan è cinque ore avanti rispetto al meridiano di Greenwichn (+4 h rispetto a Roma).
Elettricità.
La corrente elettrica è erogata con una tensione di 220 volt ed una frequenza di 50 Hertz.
Aspetti sanitari e consigli medici.
In Pakistan, i principali rischi di carattere sanitario sono l’epatite A, la malaria, la dissenteria e – nelle zone rurali – l’encefalite giapponese. Nonostante ciò, non sono richieste vaccinazioni particolari per entrare nel paese. Il rischio di malaria è presente sotto i duemila metri. Sono segnalati ceppi clorochino-resistenti.
Esiste un elevato rischio di dissenteria: particolare attenzione, quindi, va riservata all’acqua, che deve essere sempre bollita e purificata. È opportuno bere acqua minerale e bibite imbottigliate solo se aperte in presenza del consumatore. È preferibile evitare cibi crudi, ghiaccio, gelati, panna, frutta e verdure non disinfettate.
Sebbene i medici degli ospedali siano discretamente qualificati, i livelli medi di preparazione nelle strutture pakistane non sono paragonabili a quelli europei. Unica eccezione è l’ospedale dell’Aga Khan Foundation a Karachi, ove gli standard qualitativi possono essere considerati relativamente buoni.
Contrattare e lasciare mance.
In Pakistan, il bakshish (la mancia) è uno stile di vita: qualche soldo dato al momento giusto apre tutte le porte. In ogni situazione, da una firma su un documento alla riparazione di un rubinetto che perde, il bakshish è come una bacchetta magica. In molti alberghi di lusso, il conto comprende il 5-10% di servizio: quindi, potete scegliere se lasciare la mancia o meno. Ad un tassista si dà normalmente il 10%; i facchini delle stazioni ferroviarie prendono la tariffa fissa di 7 rupie. Nelle zone rurali, dove più forte è il senso dell’ospitalità islamica, a volte la mancia è fermamente rifiutata.
Se è vero che il bakshish è uno stile di vita, il contrattare è una questione di stile, soprattutto in molti bazar. A differenza di quanto succede nei paesi occidentali, ai negozianti pakistani piace che i clienti si mettano a tirare sul prezzo, a patto che lo facciano con stile e senza arroganza. Normalmente l’avventura comincia con un invito da parte del negoziante ad entrare per prendere una tazza di tè; durante la conversazione, si comincia come per caso a parlare del tale oggetto e, se interessa, il negoziante propone un prezzo, di solito troppo alto. Segue la controproposta e la trattativa finisce quando entrambe le parti si ritengono soddisfatte; l’affare si conclude con una vigorosa stretta di mano che sancisce l’accordo.
Quando si tratta con un negoziante non bisogna mai dimenticare il sorriso, il senso dell’umorismo e la buona educazione e, soprattutto, non bisogna pensare che l’oggetto in questione verrà venduto ad un prezzo stracciato.
Come muoversi in Pakistan.
All’interno del paese ci si può spostare con autobus e minibus: ideali per gli spostamenti interurbani, sono molto economici anche se non proprio confortevoli. Ci sono poi i tipici, coloratissimi autobus pakistani, ma è meglio considerarli più un’opera d’arte che un mezzo di trasporto.
Il Pakistan vanta circa 13.000 Km di ferrovia, ma i treni sono di norma molto affollati e, molte volte, possono essere cancellati o in ritardo.
Noleggiare un auto è possibile, con o senza conducente. Attenzione però perché è richiesta la patente internazionale e la Rca è obbligatoria (poiché non viene riconosciuta alcuna assicurazione estera, il visitatore può richiedere un’assicurazione a breve termine all’arrivo nel paese). Fatte salve le autostrade, la rete stradale non è sempre in buono stato, soprattutto nelle aree rurali e montuose. In più la guida a sinistra e l’atteggiamento di alcuni conducenti locali possono comportare notevoli rischi per i viaggiatori.
In Pakistan ci si può spostare anche in bicicletta, in taxi o con gli autorisciò.
La maggior parte dei voli dall’Europa e dall’Asia atterra all’aeroporto di Karachi, ma ci sono collegamenti internazionali anche per Islamabad, Lahore, Peshawar, Quetta e Gwadar. Ma il Pakistan si può raggiungere anche via terra: Lahore è collegata alla rete ferroviaria indiana ed un’altra linea collega Quetta all’Iran. Vi sono anche strade internazionali che collegano il paese alla Cina, all’India ed all’Iran. Per arrivare in nave a Karachi si può prendere un cargo da Bombay o da alcuni porti mediorientali.
Bagaglio per il viaggio in aereo.
Generalmente, per il bagaglio da caricare sull’aereo, valgono le seguenti prescrizioni (a prescindere dalla destinazione), ma possono verificarsi variazioni a seconda della compagnia aerea. Qualora ci siano indicazioni particolari da seguire, sarà nostra cura specificarle in ogni programma di viaggio (che vi preghiamo di leggere sempre con attenzione).
In linea di massima la valigia da stiva non deve superare i 20 kg di peso, il bagaglio a mano (se possibile, usate lo zaino) non deve superare i 5 kg di peso. Il peso in eccedenza dei bagagli si paga (profumatamente) in aeroporto .
Ricordate sempre di mettere su ogni bagaglio il vostro nome, l’indirizzo ed il numero di telefono e di pesare con cura i bagagli prima di partire.