Trekking in Turchia.
La Turchia offre parecchie destinazioni ideali per abbinare la pratica dello sport all’aria aperta (trekking, mountain bike, ascensioni, scialpinismo) con il viaggio alla scoperta di luoghi esotici ed incantevoli.
Prima di partire per la vostra avventura in Turchia all’insegna dello sport outdoor, è bene che controlliate attentamente di aver messo in valigia tutto ciò che serve: in proposito, vi invitiamo a leggere attentamente le informazioni ed i consigli utili che forniamo sulla “Vita da trekking”.
Il Monte Ararat.
Il Monte Ararat è il più alto di tutta la Turchia (5.165 mt). Sorge nella regione orientale dell’Anatolia, vicino alla frontiera con l’Iran. Di origine vulcanica, la sua cima maggiore rimane perennemente innevata per tutto l’anno: a lato della vetta principale si erge un cono secondario più piccolo chiamato Piccolo Ararat. Secondo la tradizione cristiana, così come riportato nell’Antico Testamento, il Monte Ararat è il luogo dove si è fermata la mitica Arca di Noè in seguito al diluvio universale scatenato da Dio per punire gli uomini.
L’ascensione alla vetta non è particolarmente impegnativa dal punto di vista tecnico: solo per percorrere le ultime centinaia di metri è richiesta una buona pratica alpinistica perché occorre affrontare neve e ghiaccio a causa della perenne calotta glaciale presente sulla cima.
L’ascensione è divisa in tappe: la prima conduce al Campo Base 1 su un pianoro eroboso a circa 3200 mt di quota attraversando la polverosa piana di Dogubeyazit. I dislivelli non sono particolarmente impegnativi e, durante il tragitto, è facile imbattersi in accampamenti curdi dove ci sono bambini che scorrazzano tra le tende e capre che pascolano.
La seconda tappa conduce al Campo Base 2 (4200 mt) da cui è possibile godere una splendida vista sul Piccolo Ararat. Finalmente si affronta la terza tappa, quella che porta alla cima maggiore. Giunti in vetta con l’ausilio di ramponi e piccozza, la vista spazia a perdita d’occhio su Turchia, Iran ed Armenia, sull’immenso altopiano anatolico arido e brullo, sul Piccolo Ararat e sul ghiacciaio circostante.
La Cappadocia.
La Cappadocia è una regione a cavallo fra l’Asia minore e la Mesopotamia, situata nel cuore della penisola anatolica: si estende a nord dei monti dell’Antitauro e, ad oriente, è delimitata dall’alto corso del fiume Eufrate. La regione – molto apprezzata da trekkers e bikers in estate e dagli scialpinisti d’inverno – è caratterizzata da un paesaggio unico di origine vulcanica, trasformato nel tempo dall’erosione in un vero e proprio capolavoro della natura.
Canyon, pinnacoli, castelli rupestri, torri ed i celebri “Camini della Fate” (formazioni geologiche dalla forma che pare un camino sormontato da un un cappuccio) restituiscono alla vista un paesaggio dalla bellezza disarmante. All’interno di molte di queste formazioni naturali è possibile ammirare quasi 3.000 chiese rupestri e cappelle scavate nella roccia, ornate da splendidi affreschi risalenti al periodo bizantino.
Ciò che rende questi luoghi ancora più spettacolari (se possibile) sono le mongolfiere che ogni mattina all’alba si alzano alte in cielo nella Dream Valley.
La catena montuosa del Tauro.
La catena montuosa del Tauro si estende nella parte sud della Turchia, fra gli altopiani dell’Anatolia e la costa turca del Mediterraneo: la sua vetta più alta è il monte Demirkazik (3.734 mt) che si trova nella parte centrale (fa parte del massiccio di Ala Daglari).
Ciò che rende veramente interessante questo territorio è la sua geologia: l’erosione del calcare ha creato una topografia carsica davvero affascinante ed un’idrografia molto particolare caratterizzata da laghi e cascate, ma anche fiumi carsici sotterranei e caverne che raccolgono le acque superficiali.
Gli inverni sono piuttosto freddi e la neve cade abbondante: per questo motivo, la zona è ideale per lo sci fuoripista. In estate, invece, le temperature sono ideali per il trekking (18-20° C al sole di giorno e 5-10° C di notte). Trattasi comunque di zone montagnose: pertanto possono verificarsi improvvisi cambi meteorologici con temporali e repentino abbassamento delle temperature.
Camminando in questo territorio così complesso dal punto di vista topografico, si attraversano splendide valli, si ammirano scintillanti laghi di montagna, si percorrono altipiani ricchi e fertili ad un passo dal cielo e si godono grandiosi scorci panoramici. Spesso, da giugno a settembre, ci si imbatte in gruppi di pastori nomadi, in particolare gli yörük di origine Turcomanna con le loro greggi di pecore e capre.
La Regione della Licia.
Limitata dalle catene montuose del Taurus e del Massicytus con le loro montagne alte 3000 mt al nord, la Regione della Licia – situata sulla costa meridionale dell’Anatolia – si confonde con la pianura dell’entroterra al sud. La vegetazione è tipicamente mediterranea e caratterizzata da alberi di limoni, pini marittimi e meravigliose foreste di cedri.
Il trekking sulla Via Licia si snoda per una delle reti di sentieri forse più belle al mondo: boschi di pini che si fermano proprio in riva al mare sopra scogliere di pietra rossa, tra grotte segrete e spiagge sabbiose. L’intero itinerario, che attraversa la penisola di Teke, è lunghissimo (circa 540 km) e consente di percorrere una parte della costa sud-occidentale della Turchia. Si snoda tra rocce, foreste, spiagge lambite dal mare di un azzurro intensissimo e resti di antiche città come Xanthos, un tempo capitale della regione. E poi lagune e baie così uniche dal punto di vista paesaggistico da essere state inserite all’interno di una riserva naturale per preservarne intatta la bellezza.
Diverse sono le necropoli scavate nella roccia che conferiscono al paesaggio un’impronta ancora più suggestiva.
Le città più importanti.
Istanbul.
Istanbul è una città unica al mondo: situata sullo stretto del Bosforo a cavallo tra due continenti – l’Asia e l’Europa – offre ai suoi visitatori innumerevoli luoghi pregni di arte, storia e cultura. Musei, chiese, moschee, porti e bazar rendono questa città meta impossibile da evitare quando si viaggia in Turchia.
Istanbul è stata prima Bisanzio e poi Costantinopoli. Capitale di ben tre imperi (quello romano, quello bizantino ed, infine, quello ottomano), riflette nelle sue architetture e nei suoi monumenti una miriade di influenze culturali e storiche.
L’epoca romana dell’ippodromo all’aperto che si trova nel quartiere di Sultanahmet (dove è stato eretto anche un obelisco egizio), l’epoca bizantina della moschea di Hagia Sophia (impreziosita da stupendi mosaici cristiani) e l’epoca ottomana della moschea di Sultanahmet (più conosciuta come Moschea Blu per via del colore delle piastrelle che ne rivestono l’interno). L’influenza ottomana si riscontra anche nel celebre palazzo di Topkapı edificato nel 1460 e sede dei sultani fino al XIX secolo. La cultura tipicamente turca che contraddistingue la città vecchia si concentra in particolar modo nell’immenso, labirintico e coloratissimo Gran Bazar invaso dal profumo di spezie.
Per raggiungere la parte nuova della città si attraversa il suggestivo ponte di Galata sospeso sulla foce del Corno d’oro. Il quartiere di Galata è famoso per la sua torre medievale e per i negozi di lusso: i bar alla moda di Beyoğlu si trovano a sud di piazza Taksim. La parte orientale della città, quella asiatica, comprende le aree residenziali ed i quartieri affacciati sul mare.
Ankara.
Capitale della Turchia e secondo centro urbano più grande del paese, Ankara si estende sull’altopiano anatolico a 938 metri sul livello del mare. Il sito di interesse storico-culturale più importante da visitare è senz’altro la tomba monumentale di Kemal Atatürk, primo presidente della nuova Repubblica di Turchia che dichiarò Ankara capitale: il mausoleo sorge su di una collina, in posizione dominante sulla città.
Sebbene sia una città con una forte vocazione moderna, Ankara conserva numerosi monumenti a testimonianza del suo antico passato, come il tempio romano di Augusto e la moschea Hacı Bayram Camii del XV secolo. Da non perdere una visita all’antico castello di Ankara: all’interno delle mura si trova un villaggio di epoca ottomana con strade acciottolate circondate da vecchie case con suggestivi tetti rossi.
La città è famosa anche per la lana d’angora e gli antichi negozi sulla via dei tessitori, dove è possibile acquistare oggetti di antiquariato ed artigianato locale.
La cucina turca.
La cucina turca risente di tantissime influenze culinarie (asiatiche, mediterranee, medio-orientali, balcaniche e, ovviamente, ottomane): i prodotti su cui è basata sono essenzialmente carne, melanzane, yogurt, peperoni verdi, lenticchie, fagioli, pomodori, cipolle ed aglio, che vengono cucinati con spezie (cumino e paprika), erbe aromatiche (menta, origano e timo) e frutta secca.
La cucina turca stupisce già dalla prima colazione ricca di preparazioni salate: tradizionali sono il menemen (a base di pomodori, uova e peperoni verdi fritti) e la poça (sfoglia ripiena di formaggio, patate o carne). Vi sono poi piatti che si possono mangiare sia al ristorante (solitamente come antipasto), sia nella deliziosa variante da passeggio (stile street food): i dolma (foglie di vite o peperoni ripieni di riso), il lahmacun (una sorta di pizza turca), il karnıyarık (melanzane ripiene) e il börek (sfoglia ripiena). Ottime anche le zuppe come la çorba, i piatti vegetariani come il türlü e l’imam bayldi, le innumerevoli varianti di polpette di carne (le köfte) e lo sufato di agnello (hungar begendi).
I dolci più famosi sono i baklava (pasticcini di pasta sfoglia ripieni di noci, pistacchi o nocciole), i lokum (cubi di gelatina candita con nocciole, pistacchi o noci), l’aşure (il “Budino di Noè”) e il güllaç (un altro budino a base di pistacchi).
Le bevande più diffuse sono il celebre caffè turco (kahve) la cui preparazione è un vero e proprio rituale, il the nero (cay) e l’ayran (bevanda rinfrescante a base di yogurt liquido di pecora condito con sale e limone). In Anatolia si producono anche ottime qualità di vino, oggi ancora poco conosciute ed apprezzate.