L’itinerario che unisce Oriente ed Occidente.

La Via della Seta è l’antica rotta commerciale che collegava la Cina al Mar Mediterraneo. Sulle orme di Marco Polo, vi faremo viaggiare attraverso l’Uzbekistan, il Turkmenistan e l’Iran.

Come prima tappa l’Uzbekistan con Tashkent (la capitale), Samarcanda e Bukhara. Poi si vola in Turkmenistan per visitare le rovine di Nisa (a circa 10 km da Aşgabat, la capitale). Infine si raggiunge l’Iran per vedere le città di Mashhad, Yazd, Esfahan, Shiraz e ciò che resta dell’antica Pasargadae.

Tashkent.

Tashkent è una città di origini antiche: fondata dagli Arabi nel 750, controllata in seguito dalle popolazioni nomadi del Turkestan, occupata poi dai Cinesi e distrutta da Gengis Khan, per essere infine annessa all’Impero russo nel 1865.

La sua storia travagliata è testimoniata dai numerosi siti di interesse che appartengono ad epoche e periodi storici differenti:

  • l’elegante palazzo del Principe Romanov, oggi occupato in parte dal Museo delle Arti, in parte dal Ministero degli Affari Esteri;
  • la madrasa medievale di Kukeldash, costruita in mattoni gialli e di tradizionale forma quadrata. L’ingresso è costituito da un portale alto 20 metri a lato del quale sorgono due imponenti torri;
  • il tradizionale e caotico bazar Chorsu situato nel centro della città vecchia. Sotto il suo edificio a cupola di colore blu strapieno di bancarelle è possibile acquistare ogni genere di prodotti ed oggetti, dall’abbigliamento al cibo da strada, dagli articoli per la casa ai souvenir;
  • il monumentale mausoleo dello Sceicco Zaynudin Bobo, scrittore e divulgatore dell’ordine sufi;
  • la cattedrale del Sacro Cuore, la più grande chiesa cattolica del paese;
  • la cattedrale dell’Assunzione della Vergine di matrice russo-ortodossa, dal singolare colore azzurro acceso;
  • la moschea Dzhuma, il cui edificio principale a forma di cubo è sovrastato da una grande cupola con quattro piccole finestre ed un cilindro basso;
  • il complesso Hazrati Imam che comprende il mausoleo Kaffal Shoshi, la madrasa Barak Khan, la moschea Telyashayakh, la moschea Hazroti Imam e la biblioteca Moyie Mubarek;
  • il complesso religioso Zangi-Ata con il suo altissimo minareto ed i due edifici principali, rispettivamente mausoleo di Ay-Khoja Sheikh (importante religioso dell’ordine sufi) e della moglie Ambar-Bibi;
  • il complesso sepolcrale di Sheikhantaur, che comprende il mausoleo dello sceicco Sheikh Hovendi at-Tahur (considerato dal popolo “il più saggio dei saggi”) ed altri luoghi di sepoltura (molte delle personalità eccezionali della storia di Tashkent furono qui sepolte nel corso degli anni).

Samarcanda.

Dal 2001, Samarcanda è Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO che l’ha definita “Crocevia di Culture”: è una delle più antiche città del mondo ed è stata anche una delle più prospere proprio in virtù della sua posizione lungo la Via della Seta.

Il Registan, che fu centro e cuore della Samarcanda sotto la dinastia Timuride, è uno dei più importanti siti d’interesse dell’Asia Centrale, se non del mondo intero. Consiste di tre grandi edifici (madrase) che costituiscono tre lati di un’enorme piazza:

  • la madrasa di Ulug Bek, completata nel 1420 dallo stesso sovrano timuride appassionato e studioso di astronomia. Molti sono i mosaici a tema astronomico che ornano le pareti di questo edificio dove gli studenti apprendevano non solo la teologia, ma anche la filosofia e, appunto, l’astronomia;
  • la madrasa Sher-Dor portata a termine nel 1636 dall’Emiro Yalangtush che, in clamorosa violazione delle tradizioni islamiche, volle decorarne la facciata con enormi leoni ruggenti;
  • la madrasa Tilla-Kari, la più moderna (fu completata nel 1660), sul cui timpano all’ingresso spicca un decoro dorato raffigurante due tigri.

Altri edifici pregevoli per storia ed architetture sono le moschee:

  • la moschea di Bibi-Khanym, con il suo ingresso alto più di 35 metri, una delle più ampie e grandiose costruzioni della città;
  • la moschea di Hoja-Nisbatdor;
  • la moschea di Hazrat-Hizr.

Infine il grande bazar detto Siyob che si estende nell’area retrostante la moschea di Bibi-Khanym ed è rimasto intatto nei secoli.

Burkhara.

ll centro della città storica è un vero e proprio gioiello anch’esso dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO. È qui che si trovano i monumenti principali:

  • la moschea Maghoki-Attar, la più antica dell’Asia centrale;
  • il complesso religioso islamico Po-i-Kalyan situato intorno all’altissimo minareto Kalyan e di cui fanno parte la moschea Kalyan e la Madrasa Mir-i Arab;
  • il mausoleo di Ismail Samani, fondatore della dinastia dei Samanidi, costruito con mattoni in terracotta;
  • il Chasma Ayub, particolare mausoleo costruito sopra una fonte e diventato palazzo estivo degli ultimi emiri della città.

Assolutamente da non perdere i numerosi bazar coperti caratterizzati dai commercianti di tappeti.

Nisa.

Della città di Nisa, antica capitale dell’Impero dei Parti, oggi rimangono solo le rovine situate a circa 10 km a ovest della capitale turkmena Aşgabat.

Sull’altipiano in cima ad una collina, sorgeva il palazzo reale fortificato, protetto da ben 43 torri ed ornato con interessanti fregi in terracotta. Qui, gli archeologi hanno rinvenuto i reperti di circa duemila cocci iscritti con annotazioni riguardanti le forniture di palazzo, oltre a numerose statue di marmo, di terracotta e manufatti in avorio di produzione greca che confermano l’interesse dei sovrani partici per la cultura ellenica. Tutti gli oggetti rinvenuti sono esposti al Museo della Storia Nazionale di Aşgabat.

Nelle vicinanze di Nisa, sorge la moschea Turkmenbashi Ruhy eretta in onore di Saparmyrat Nyýazow, fondatore e primo presidente del Turkmenistan, che vanta la più grande cupola del mondo.

Mashhad.

Mashhad è una città nota soprattutto come luogo di pellegrinaggio religioso. Qui infatti sorge il santuario dell’Imam Reza, adornato da splendide cupole dorate e meravigliosi minareti che la notte vengono illuminati. Il complesso circolare comprende la tomba dello studioso libanese Sheikh Bahai e la moschea di Goharshad, con la facciata interamente rivestita di piastrelle e la cupola turchese. Interessante il museo del tappeto che è possibile visitare all’interno del santuario.

A nord, si trova la tomba e mausoleo di Nader Shah, scià di Persia dal 1736 al 1747 e fondatore della dinastia degli Afsharidi.

Yazd.

Yazd è situata in un’oasi fra i deserti del Dasht-e Kavir e del Dasht-e Lut, in Iran. Proprio a causa della sua posizione così remota, si è conservata pressoché intatta dalle distruzioni delle guerre che hanno sconvolto la storia di questo territorio.

In seguito ad un adattamento secolare al deserto circostante, Yazd presenta un’architettura unica. Ha una delle più ampie reti di qanat al mondo (sistema di trasporto idrico costituita da una serie di cunicoli verticali simili a pozzi, collegati da un canale sotterraneo in lieve pendenza) e molti dei suoi edifici antichi sono dotati di magnifiche torri del vento e di vasti ambienti sotterranei. La città ospita anche importanti esempi di yakh-chāl, antiche ghiacciaie persiane che, nella parte che emerge da terra, hanno forma di cupola e nella parte sotterranea fungevano da magazzino per conservare ghiaccio e cibo

Yazd è una città di primaria importanza per l’architettura persiana ed il suo patrimonio come centro zoroastriano è inestimabile. Qui è possibile ammirare monumenti di immenso valore storico e di particolare bellezza, tra cui:

  • le moschee, prima fra tutte la Moschea del Venerdì (la grande moschea), coronata dalla coppia di minareti più alti dell’intero Iran. La facciata del portale è decorata di piastrelle di un abbagliante colore blu;
  • il complesso Amir Chakhmaq, composto da una moschea che sorge sull’omonima piazza e contenente un caravanserraglio, un tekyeh, uno stabilimento termale, un antico pozzo d’acqua ed una pasticceria. La bellezza del complesso è esaltata dalle luci arancioni che lo illuminano di notte riflettendosi sulle nicchie che abbelliscono la facciata dell’edificio principale;
  • le Torri del Silenzio zoroastriane poste su due colline a sud della città;
  • il Tempio del Fuoco, che conserva ancora oggi un fuoco che arde ininterrottamente dall’anno 470;
  • il giardino Dolat Abad, un piccolo padiglione circondato da un meraviglioso giardino persiano impreziosito da complesse decorazioni a graticcio, vetrate istoriate ed un altissimo badgir che con i suoi 33 metri di altezza è la torre del vento più alta dell’Iran.

Particolare curioso, i pasticceri di Yazd sono famosi in tutto l’Iran e costituiscono un’attrattiva turistica. Baghlava, ghotab e pashmak sono i dolci più richiesti.

Esfahan.

Esfahan acquisì importanza nel 500 con lo scià ‘Abbas I il Grande della dinastia dei Safavidi, il quale diede alla città l’impronta architettonica che la caratterizza ancora oggi. Il cuore della città è rappresentato da Piazza Imam Khomeini, una delle più grandi del mondo (il suo complesso è stato dichiarato dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità), che vanta numerosi edifici risalenti all’epoca safavide:

  • nel lato sud la moschea dello Scià, la principale della città ed una delle più rinomate del mondo islamico, con i suoi complessi mosaici realizzati con milioni di piastrelle;
  • nel lato ovest il palazzo Ali Qapu, eretto all’inizio del XVII secolo come residenza degli Scià e successivamente ampliato ed abbellito fino a diventare lo spettacolare complesso architettonico che è oggi;
  • nel lato est la moschea Sheikh Lotfallah i cui marmi, piastrelle e mosaici superano, sia in bellezza che in qualità, tutto ciò che è stato creato in precedenza nel mondo islamico.

Nel lato nord, la piazza si apre nell’antico bazar di Esfahan, mercato storico al coperto dove vengono venduti, tra le altre cose, i preziosi e famosissimi tappeti persiani.

Altri luoghi di interesse di grande importanza storico-culturale e religiosa sono la moschea del Venerdì, il “Ponte dei 33 archi” considerato uno dei più famosi esempi di ponti costruiti dalla dinastia safavide, la moschea Masjid Jami (la più grande dell’Iran) e la cattedrale di Vank, cuore della chiesa apostolica armena in Iran.

Shiraz.

Come le altre, anche Shiraz è una città antica, con oltre 4.000 anni di storia alle spalle che hanno lasciato il segno nelle sue architetture e nelle sue moschee.

Il bazar Vakil, situato nel centro storico della città, lo splendido giardino persiano di Eram dove sorge la tradizionale Casa Qavam, la tomba di Hafez ed il suo memoriale (due strutture commemorative erette in memoria del celebre poeta persiano), la Cittadella di Karim Khan simile nelle forme ad una fortezza medievale, il vecchio bagno pubblico di Vakil e la Porta del Corano nella parte nord della città.

Numerose sono le moschee dalle suggestive architetture impreziosite da mosaici, cupole, intarsi e minareti: la moschea di Nasir ol Molk nota come la moschea rosa, la moschea Shah Ceragh, la moschea Vakil e la tomba dell’Emiro Ali.

Pasargadae.

A circa 40 km dalla città di Persepoli, si trovano le rovine di Pasargadae, prima capitale dell’Impero achemenide fondata da Ciro il Grande nel 546 a.C. L’odierno sito archeologico – inserito nel 2004 nell’elenco dei Patrimoni dell’Umanità dell’UNESCO – include al suo interno una struttura che gli storici considerano il mausoleo di Ciro, la fortezza di Toll-e Takht (situata sulla cima di una collina) e le rovine di due palazzi reali con i loro giardini.

Il monumento più famoso di Pasargade è la presunta tomba di Ciro il Grande, costruita su sei alti gradini che conducono al luogo di sepoltura vero e proprio, una camera lunga più di 3 metri e larga 2 con un’entrata bassa e stretta. Benché non ci siano prove certe che si tratti della tomba di Ciro II di Persia, gli antichi storici greci riportarono che tale era la convinzione di Alessandro Magno, il quale rese omaggio al mausoleo dopo il saccheggio e la distruzione di Persepoli.